Marketing, comunicazione e adesso branding: la confusione continua

Marketing, comunicaizone e branding

Marketing e comunicazione: Memorie dal passato

3 anni fa scrivevo una riflessione su linkedin riguardante la pubblicità del Buondì Motta che all’epoca fece un po’ di rumore.

Marketing Vs comunciazioneQuella riflessione mi portò a scrivere un breve articolo nel blog dove sostenevo che la comunicazione è condizione necessaria ma non sufficiente, mentre il marketing è conditio sine qua non.

A quanto pare la confusione continua, e si aggrava

Ho trovato su linkedin un post che ha catturato la mia attenzione. Di sicuro l’immagine ha aiutato il mio occhio, ma il contenuto mi ha lasciato perplesso:

Il marketing spiegato semplice

Questo il testo

 

Il marketing spiegato semplice.Prendi una Magdalena o Madeleine francese, la chiami muffin in USA e le aumenti il prezzo di 10 volte, la farcisci con una glassa zuccherosa dai colori sgargianti e boom è una cupcake che vale 20 volte la tua focaccina iniziale.Che ne pensate?#marketing #branding

A quanto pare, è sufficiente apportare qualche miglioria estetica ad un prodotto (branding?) per poter aumentare il prezzo e “fregare” le persone. Ho virgolettato la parola fregare perchè compare in un commento della discussione e non è pensiero di chi ha scritto l’articolo.

Il marketing non è l'arte di fregare il cliente, ma di soddisfarlo

Cercare di fregare il cliente, dal punto di vista del marketing è sintomo di un’enorme miopia, dal punto di vista del business è un tentato suicidio.

A me piace molto la metafora che vede il cliente come un fiammifero: una volta che lo hai fregato, non lo puoi più fregare.

In altre parole, se frego un cliente questo non tornerà e io non avrò perso solo un cliente, ma anche tutte le persone con cui lui parlerà male di me.

Il marketing che voglio io

L’ho già scritto in passato, ma vale la pena ripeterlo: il marketing deve raggiungere i suoi obiettivi attraverso la soddisfazione del cliente

Glassare la superfice della magdalena (nota: quella nella foto del post non è una madeleine, ma vabbè) non significa fare marketing, nemmeno un po’.

E la confusione continua

In un commento successivo, chi ha scritto il post, aggrava il tutto scrivendo: “Vero.. non era quello lo scopo ma invece quello di fare riflettere sul valore che può apportare il branding

Ecco, adesso abbellire il prodotto significa fare branding.

Se volete capire cosa sia il branding ho scritto un pezzo distopico: L’ultimo brand sulla terra.

Oppure potete leggervi il libro di Samuel Gentile: Identità di marca.

Oppure, ancora, l’interessante articolo di Francesco Sordi: Brand: cos’è, come si fa, a cosa serve

Tu quoque?

La confusione tra marketing, comunicazione e branding c’è, non possiamo sorprenderci.

Nostro compito è quello di aiutare le persone a capire di cosa stiamo parlando, quindi non critico l’imprenditore che confonde questi termini.

Ciò che mi ha lasciato interdetto è la qualifica di chi ha pubblicato quel post: Marketing director,  Marketing & Digital professor.