La confusione tra marketing e comunicazione
Mi capita spesso di trovare molta confusione tra i termini marketing e comunicazione. Spesso i significati si sovrappongono, ma credo che ciò rappresenti un errore molto grave che porta a non considerare effettivamente l’utilità del marketing in azienda.Qualche mese fa, su linkedin, ho pubblicato un articolo che cercava di analizzare il fenomeno Buondì Motta focalizzando il punto sulla domanda è una buona pubblicità?Ve la ricordate? La casa perfetta, la mamma perfetta, la figlia (odiosamente) perfetta e l’asteroide che stermina tutto…
La comunicazione di Buondì Motta
Nell’articolo, sostenevo che a me la comunicazione di Buondì Motta piaceva molto. Il perché è presto detto: quella pubblicità aveva quattro elementi:
- Location idilliaca: Mulino Bianco
- Bambina precisina: che declama paro paro il briefing d’agenzia
- Mamma perfetta: non crede all’esistenza della colazione “perfetta” è il consumatore che non crede più alle promesse del marketing
- Un asteroide che distrugge tutto questo, cambiando le regole del gioco
Il marketing di Buondì Motta
Se è vero quanto ho scritto nella definizione di marketing (e lo è) e cioè che il marketing deve far raggiungere gli obiettivi aziendali, per capire se la campagna pubblicitaria di Buondì Motta sia buona o meno bisogna porsi due domande:
- Quali erano gli obiettivi della campagna?
- Sono stati raggiunti grazie alla campagna?
La comunicazione è condizione necessaria, ma non sufficiente
In linea generale la comunicazione è una condizione necessaria ma non sufficiente, il marketing è la conditio sine qua non.