Accendete, vi prego, la webcam

Webcam accesa o spenta durante i webinar?

Alla fine mi sto abituando a parlare ad un monitor

In effetti ‘sta cosa dei webinar, dei meeting, insomma della comunicazione a distanza è una grande comodità!

Prima dell’arrivo della pandemia non avrei mai e poi mai pensato di trovare comodo accendere il pc, trovare la luce giusta, direzionare la webcam per nascondere il disordine e parlare con clienti o colleghi.

Certo, come ogni innovazione, c’è un’estrema necessità di cambiare i nostri schemi mentali e il nostro approccio alla comunicazione.

  • Durante una “call” sovrapporsi è facile: dobbiamo quindi seguire una netiquette più stringente
  • Aumenta la componente fàtica della comunicazione: “Ci sei?” “Mi sentite?” “Microfono!”
  • La connessione se ne va proprio sul più bello, congelandoti magari in un’espressione di smarrimento totale
  • Le distrazioni sono a portata di mano (nel mio caso, un mazzo di carte bycicle)
  • Con i colleghi diventa più difficile costruire una squadra, la presenza fisica va sostituita con altri trigger (ma quali?)

La formazione a distanza

Ho avuto l’incarico, tramite GC&P, di tenere un corso a distanza della durata di 28 ore sulla gestione dell’ufficio comunicazione e marketing. Il percorso prevedeva 7 lezioni della durata di 4 ore ciascuna.

Le sfide delle video lezioni

Difficoltà tecniche

Al di là dello strumento utilizzato (nel mio caso zoom), ci sono almeno tre cose da considerare:

  • La poca dimestichezza con lo strumento. “Clicca quell’icona a destra… quella a forma di videocamera.. sì quella è una videocamera… lì ecco, bene”
  • La scarsa dotazione digitale in azienda: “non capisco perché non ti sento… devo sentire il tecnico, aspetta, lo chiamo”
  • La rete a disposizione non sempre performante

La lezione in sè

Quando faccio questa tipologia di interventi live sono molto istrionico: uso lo spazio per sottolineare concetti, mi sbraccio, tengo alta l’attenzione con molta comunicazione non verbale.

Durante i webinar questo non è possibile, sono costretto a stare seduto, fermo il più possibile e devo stare molto attento al paraverbale. 

Inoltre, davanti alla webcam, devo rinunciare a 2 dei miei

3 avvisi fondamentali da dare prima di una lezione

  1. “Non mi ricorderò un nome che sia uno” è un mio limite e ci gioco spesso. Però su zoom ogni riquadro riporta il nome, quindi non posso richiamare l’attenzione di una persona apostrofandolo con il mio solito “Ehi tu!”
  2. “Odio le lezioni frontali, per cui alzate la mano, fate un fischio, insomma richiamate la mia attenzione in qualsiasi momento”. Purtoppo la comunicazione mediata dal computer non permette la fluidità di una discussione di questo tipo
  3. “Io parlo come mangio, quindi magari può scapparmi una (o più) parolacce” e qui non ci sono santi, ogni tanto il turpiloquio serve per mantenere alta l’attenzione

 La durata della lezione

Altro aspetto degno di nota è la durata. Qui mi sento di confermare quanti consigliano di non esagerare con la durata dei webinar e le 4 ore sono state faticosissime, per chi parla e per chi ascolta.

La vera sfida

Le 28 ore trascorse ad aiutare queste aziende ad organizzare il loro ufficio marketing, ad analizzare le loro azioni e i loro risultati, sono state veramente interessanti e stimolanti.

L’unica, ma estrema, difficoltà è stata la totale assenza di webcam dei partecipanti. Parlare ad un monitor pieno di rettangoli scuri è una sfida titanica. In pratica non ci sono feedback visivi, quindi tutti gli incontri erano caratterizzati da continui mi seguite? ci sono domande? è tutto chiaro? sono riuscito ad essere comprensibile.

Per cui, quando dovete seguire un corso online, vi supplico, accendete la webcam!